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Sorrentino vs Marchetti, gli esami non finiscono mai

FACCIA A FACCIA – I due portieri vengono da una stagione non facile e sono chiamati a dimostrare di…

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Pubblicato il 7 settembre

FACCIA A FACCIA – Una vita tra due pali. Una carriera a respingere palloni. Novanta minuti ad evitare di subire gol. Quello del portiere è forse uno dei ruoli più difficili nel calcio. Il più delicato di sicuro. Un errore e la rete si gonfia. Non è facile essere il numero uno di una squadra, specialmente di Serie A, soprattutto nella terra di Buffon. Lo sanno bene Stefano Sorrentino, classe ’77, e Federico Marchetti, classe ’83: da anni con i guanti infilati sulle mani. A volte di pietra, a volte fragili. Loro, esponenti della scuola italiana di portieri (una delle migliori al mondo), si troveranno contro domenica prossima, quando al ‘Bentegodi’ andrà in scena Chievo-Lazio.

MISSIONE SALVEZZA- Servono certezze per rimanere in Serie A. Serve esperienza per non retrocedere. Il Chievo lo sa bene e non ha avuto dubbi in estate circa a chi affidare la proprio porta. Dal Palermo è infatti tornato Sorrentino. L’esperienza siciliana per il 37enne non è andata nel migliore dei modi. L’ambiente difficile e i tanti cambi di allenatore hanno creato difficoltà all’esperto giocatore campano. Ora riparte di nuovo da Verona, dove si respira serenità e tranquillità. Vuole vivere una seconda giovinezza e nelle prime due partite ha dimostrato di essere ancora al top. Con la Lazio vuole ripetersi, anche se nelle sfide contro i biancocelesti ha quasi sempre la peggio: su 13 incontri ha vinto soltanto una volta (8 sconfitte e 4 pareggi) ed ha subito 28 reti.

QUESTIONE DI CONFERME – Inzaghi lo ha voluto, lo ha confermato e gli ha dato fiducia. Ora Marchetti dovrà ripagarlo a suon di prestazioni, con le quali dovrà convincere anche la società: non più tanto sicura sul suo conto. In estate infatti sembrava vicino alla cessione, poi per volontà del tecnico è rimasto a Formello a spese di Berisha, ceduto all’Atalanta. Dopo stagioni non proprio felicissime, complici anche i vari infortuni subiti, il classe ’83 ha riconquistato la nazionale. In questa Serie A però non è partito bene, risultando il peggiore in campo nella trasferta di Bergamo. Per esperienza e sicurezza rimane uno dei migliori portieri italiani: se sta bene fisicamente e mentalmente non ce n’è per nessuno. Nella Capitale lo sanno, ecco perchè si aspettano sempre interventi decisivi. D’altronde gli esami non finiscono mai, neanche a 33 anni.

Riccardo Caponetti

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