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SPINOSI: “Vincere? Nel calcio tutto può succedere. Petkovic? Ricorda Eriksson”
Ai microfoni di RadioSei, Luciano Spinosi, vice allenatore della Lazio ai tempi Sven Goran Eriksson, ricorda il gennaio del 2000 quando la Lazio aveva in classifica 39 punti (tanti quanti ne ha adesso) e inseguiva la Juventus capolista.
Lazio a quota 39, così come quella, e con un girone di ritorno tutto da giocare.
No, non vogliamo esser blasfemi a paragonare quella squadra piena zeppa di campioni a questa guidata da Vladimir Petkovic, ma Klose e compagni sono riusciti ad eguagliare, anche se con una gara in più (all’epoca la Serie A era a 18 squadre ndr), una rosa che regalò un sogno al popolo biancoceleste, entrando nella storia.
Questa Lazio ci ha raggiunti?
Sono contento perché è giusto che sia così. Ora gli auguro di fare quello che abbiamo fatto noi, anche se sarà difficile perché se questa è sicuramente un’ottima squadra, di certo non è come quella di Eriksson. Sicuramente, siamo di fronte ad una squadra composto da calciatori forte, che fa divertire il pubblico.
La Lazio può vincere?
Nel calcio tutto può succedere e l’ultima giornata ne è la prova… La Juventus è caduta contro la Samp quando invece doveva farne un solo boccone e lo stesso è capitato all’Inter. L’unica che ha tenuto il passo è il Napoli, ma ha vinto contro la Roma, per cui è stata una giornata che ha sorriso alla Lazio”.
Spinosi paragona le due rose.
“Questa Lazio ha Marchetti che sta facendo un ottimo campionato, ma noi avevamo Marchegiani che è stato un grande portiere. In difesa c’erano dei calciatori fortissimi, anche se questa sta dimostrando di saper subire pochi gol. Forse la squadra del 2000 era più forte dalla mediana in avanti, anche se in quella di oggi c’è uno come Klose che ci sarebbe potuto stare…
L’attacco attuale più forte di quello del 2000?
Diciamo di sì per portargli fortuna! Sicuramente Petkovic può vantare un campione come il tedesco che ha dimostrato, sin dal primo momento, di essere un grande centravanti”.
La mediana?
“Se Conceicao si sarebbe dovuto preoccupare di Candreva? Diciamo che sono calciatori un po’ differenti, anche se ci stava benissimo Sergio all’epoca e ci sta bene Candreva oggi… A me piace moltissimo, perché è uno che lotta e corre, oltre ad essere un ottimo calciatore.
HERNANES-VERON?
Non ne parliamo neanche! Hernanes è sicuramente molto bravo, ma Sebastian era il numero uno. C’è anche da dire che sono passati degli anni e il modo di giocare è cambiato. Ripeto che questa Lazio sta dimostrando di essere un’ottima squadra e la speranza è che venga rinforzata magari con un paio di acquisti, poi staremo a vedere…”
ERIKSSON VS PETKOVIC SIMILI?
“Il tecnico di oggi non lo conosco ma vedendolo in panchina posso dire che lo ricorda molto. È una persona tranquilla ma che allo stesso tempo si fa sentire e rispettare, così come faceva Sven. Devo dire che non pensavo fosse così bravo, ma non lo conoscevo… E’ sicuramente il valore aggiunto di questa rosa, soprattutto perché ha fatto capire ai propri calciatori cosa vuole e loro lo stanno seguendo. Anche il fatto che non leggo sui giornali litigi e discussioni è sintomo che è un tecnico che sa tenere il gruppo e si fa rispettare. Questo è fondamentale. Ricordo come Eriksson si facesse sentire e da lì sono venuti fuori risultati importanti. Mi piace molto Petkovic, ma non conoscendolo devo dire Eriksson perché sono più legato a lui”.
QUALE GRUPPO E’ PIU’ FORTE
“Quello di oggi è sicuramente un buon gruppo che scende in campo sempre per vincere. Si vede che quando vanno in campo sono amici e si aiutano fra loro. Se un grande gruppo può bastare per vincere come dice il presidente? Dico che Lotito ha ragione, ma c’è bisogno di qualche calciatore in più… Da qui a maggio ci sarà da lottare e secondo me qualcuno andrebbe preso. Dove? Questo non lo so, lo saprà di sicuro chi lavora nella Lazio… Io prenderei due esterni che diano la possibilità di far rifiatare quelli che ci sono, nonostante siano molto bravi. Ripeto che da qui alla fine ci saranno tanti impegni e bisogna anche essere fortunati a non avere infortuni.
LAMPARD?
Certo che potrebbe andar bene! È un grande calciatore che ha sempre giocato ad alti livelli, anche se oggi ha una certa età… Non sarebbe un cattivo acquisto anche per l’esperienza. Se potrebbe portare quella personalità che aveva Mancini? Forse… Roberto fu un grande calciatore in campo e fuori”.
SULLE POSSIBILITA’ DI SCUDETTO
“Manca ancora un girone intero… Per ora godiamoci questa squadra e nelle ultime partite si vedrà. Ribadisco che la giornata di ieri è la riprova che può succedere di tutto, un po’ come successe nel 2000. Se pensavamo di vincerlo noi all’epoca? Sì… Quelli erano dei fenomeni e in campo lo si vedeva. Sono stato sette anni alla Lazio, ma quei tre o quattro non me li posso dimenticare… Abbiamo vinto la Supercoppa a Montecarlo, battendo il Manchester United, dimostrando di essere all’altezza delle grandi… Certo, c’è rammarico per non aver vinto la Champions League, ma nel momento in cui potevamo farlo, fummo falcidiati dagli infortuni…”
SULL’ADDIO DI ERIKSSON
Devo dire che a lui è sempre piaciuta l’Inghilterra e poi lui non ha lasciato la Lazio, diciamo che fu esonerato… In quel momento ebbe richieste dall’Inghilterra e devo dire che non ha scelto male tutto sommato! Il ciclo era finito, se ne andò anche il presidente, ma posso dire che in quegli anni mi sono assolutamente divertito”.
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