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Tamponi, ecco cosa si rischia se si viola il protocollo. Pulcini: “Differenze tra i test prive di significato”
TAMPONI LAZIO UEFA PULCINI – La Lazio è chiamata a risolvere il caos che si è generato intorno ai tamponi. La società biancoceleste vive in prima persona una situazione paradossale e, al momento, unica nel contesto europeo. Alcuni giocatori risultano infatti negativi ai test effettuati dalla Lazio e quindi idonei a giocare in Serie A, ma poi escono positivi agli esami dell’Uefa che li blocca in Champions League. La Procura Federale sta indagando su queste incongruenze, ma in casa biancoceleste si ha la sicurezza di aver lavorato correttamente.
Tamponi, cosa si rischia se si viola il protocollo
A fare la differenza sull’esito dei tamponi, riferisce il responsabile sanitario della Lazio, Ivo Pulcini, “è il genoma N che rappresenta la coda di un avvenuto contatto con il virus e che è talmente debole come virulenza che non ha alcun significato contagioso. La sola presenza di questo genoma dà come esito debolmente positivo. Questo è sufficiente per l’Uefa a bloccare l’atleta, mentre in Serie A noi lo troviamo negativo e quindi idoneo a giocare”. Una situazione anomala, ma che potrebbe portare a gravi conseguenze. Come riporta La Gazzetta dello Sport, in caso di violazione del protocollo a carico della società si applicano sanzioni che vanno dall’ammenda, alla penalizzazione, alla retrocessione o all’espulsione dal campionato. La gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute di giocatori, arbitri e addetti ai lavori.
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