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TEMPO. Da sfigati cosmici a squadra aiutata dal Dio del Pallone
Ecco perché la Lazio può puntare in alto
TEMPO. Da sfigati cosmici a squadra aiutata dal Dio del Pallone
Ecco perché la Lazio può puntare in alto
Sapete che c’è di più bello in questo nostro dolce inatteso sugoso primato in classifica, amici laziali? Che alla luce del gioco espresso è largamente immeritato! Sì, perché nel nostro caso di sfigati cosmici che hanno storicamente raccolto un centesimo di quanto seminato, stare lassù in cima giocando male potrebbe significare potrebbe significare, dicevo, che il nostro karma sta cambiando. Guardando all’indietro mi sembra di poter dire, infatti, che tutto sia cominciato la sera del derby, quando il dio del Pallone si ricordò di noi dopo 5 sconfitte, 93 minuti e 38 secondi.
Qui sta la grande, grandissima novità: la Lazio di oggi vince partite che in epoche «normali» non avrebbe mai vinto, come sottolinea Il Tempo. Increduli per tanta abbondanza, noi laziali ci stiamo già ponendo la domanda che abbiamo a nostre spese imparato a porci quando le cose vanno bene: fino a quando durerà? Complici assenze ed infortuni, la Lazio di Reja ha confermato, accanto ai suoi pregi difensivi, tutti i suoi difetti nella costruzione del gioco offensivo. In questo pesa, purtroppo, il clamoroso errore commesso cedendo Zarate per prendere un Cisse che, essendo una punta centrale, era inevitabile non riuscisse a fare quel gioco semidifensivo sulle fasce che Reja pretende da suoi malcapitati attaccanti. Ora il francese è diventato una palla al piede della squadra. Adesso che il nostro karma sembra cambiato, ragazzi, non forziamogli la mano giocando sempre in dieci.
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