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TEMPO. Dias, Konko e Lulic onnipresenti. Kozak è evanescente, Rocchi è decisivo

Minuti e presenze dei giocatori biancocelesti

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TEMPO. Dias, Konko e Lulic onnipresenti. Kozak è evanescente, Rocchi è decisivo

Minuti e presenze dei giocatori biancocelesti

Ci sono quelli per cui il turnover non esiste. La Lazio finora ha giocato, tra coppa e campionato, 16 partite. In tutto fanno 1.510 minuti. Andre Dias li ha passati quasi tutti in campo. È lui il più insostituibile di Reja, la bellezza di 1.275 minuti.

Se l’affidabilità del brasiliano era un dato già noto, a meravigliare scorrendo i minutaggi dei biancocelesti sono ben altre cifre. Non certo quelle di Ledesma, riconosciuto stakanovista del centrocampo con ben 1.149 minuti. Ma, ad esempio, quelle di Abdoulay Konko. Il francese era arrivato a Formello con l’etichetta di calciatore fragilino, complice un impiego col contagocce nei tre anni precedenti. Invece, dopo un ritiro un po’ travagliato, il terzino non si è fermato più, come sottolinea Il Tempo. È l’unico giocatore onnipresente in campionato, 900 minuti in dieci partite, a cui vanno aggiunti i 112 in Europa League per arrivare a 1.012.

Chi non pensava di giocare così tanto era Senad Lulic, arrivato alla Lazio per fare il vice-Radu e poi ritrovatosi a interpretare praticamente tutti i ruoli eccetto portiere e attaccante. Fa parte del ristretto club – otto giocatori – che ha raggiunto la quadrupla cifra. Gli fanno compagnia gli inamovibili Cisse, Klose ed Hernanes mentre, scendendo nelle posizioni di «rincalzo», sorprendono gli 886 minuti di impiego di Diakité rispetto ai 518 di Biava, che partiva da titolare ma poi è stato fermato da una serie di problemi fisici.

Eccoci alle note meno liete.  La fragilità fisica di Matuzalem (solo 603 minuti), Gonzalez (487) e Mauri (238), oltre allo scarso utilizzo di un Cana (405) che solo nell’ultima gara da titolare ha cominciato a mostrare il suo potenziale. C’è poi chi gioca veramente poco ma riesce comunque a lasciare il segno: si tratta di capitan Rocchi, 393 minuti conditi da 4 gol. Segna una rete ogni 98 minuti, una media che non può vantare neanche sua maestà Miro Klose. A patire molto di più il tempo passato in panchina è invece Libor Kozak. Per lui solo 132 minuti tra gli undici dopo che il finale della passata stagione sembrava promettere un futuro ben più radioso.

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