Tim Cup, Bacci: “Pronostico? 50 e 50. Keita e Parolo possono essere determinanti”

LAZIO BACCI – Roberto Bacci, 124 presenze alla Lazio dal 1990 al 1995, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Channel, per parlare della squadra, di Inzaghi, e dell’impegno di questa sera contro la Juventus in occasione della finale di Coppa Italia.

SULLA FINALE – “Questa sera la squadra di Inzaghi è attesa da una partita difficile, la Juventus ha dimostrato la sua maturità e la sua forza, è l’avversario più complicato. Ma è una finale che si gioca in gara secca, il pronostico è al 50%. I bianconeri sono forti; occorrerà non sbagliare nulla, giocando concentrati e determinati, senza paura. Anche loro hanno alcuni punti deboli. Quando giochiamo a Roma non è mai un campo neutro. Sono fiducioso. Riconosciamo la forza della Juventus ma noi siamo concentrati e positivi.“

SULLA JUVENTUS – “La rosa bianconera è ampia. Questa sera vogliono raggiungere il primo obiettivo. È giusto che sia così. Molto dipenderà dalla nostra maturità. È un banco di priva per capire quanto siamo cresciuti. Non capita spesso di giocarsi un trofeo con la finalista di Champions. Le motivazioni sono a mille. Serviranno giocatori esperti, che già hanno giocato gare simili. Allegri dovrà fare a meno di due gravi assenze a centrocampo, si tratta di giocatori bravi nelle geometrie; i bianconeri forse potrebbero guadagnare in fisicità, mentre sono sempre letali in attacco. Parolo potrebbe risultare determinante con i suoi inserimenti. In mediana possiamo metterli in difficoltà.“

SULLA LAZIO – “Noi abbiamo giocatori bravi, che stanno bene. Keita e Immobile sono in un ottimo periodo di forma e trovano il gol con facilità. Se il senegalese dovesse essere in serata, è un giocatore che può far saltare la difesa avversaria, nonostante loro siano molto abili nell’uno contro uno. Gli uomini di Inzaghi non dovranno mollare nulla, leggere bene ogni pallone ed essere pronti a raddoppiare: con questa ricetta la partita può essere giocata alla pari. I tifosi dovranno trascinare la squadra e dare motivazioni ulteriori ai calciatori in campo”.