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TIRA: “BOLLINI è unico. I tifosi della Lazio sono tra i più belli d’Europa”

L’ex attaccante della Primavera campione d’Italia aggiunge: “Le emozioni dello scudetto sono state incredibili…”

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(Fototedeschi)

(Fototedeschi)

 

NOTIZIE SS LAZIOCatalin TIRA, ex attaccante della Lazio Primavera, ha parlato oggi in esclusiva alla redazione di lalaziosiamonoi.it raccontando la sua esperienza nella capitale e la nuova avventura in Olanda.

Ecco le sue parole:

Ciao Catalin, prima di tutto come va questa nuova esperienza in Olanda? Due giorni fa hai segnato una tripletta con la Primavera…

“Sto bene, sono contento perché sono riuscito ad integrarmi subito nel calcio olandese. Va tutto alla grande. Gioco anche con la Primavera perché ho bisogno di mettere minuti nelle gambe, il transfer è arrivato solo il mese scorso. Sono contento di aver aiutato la squadra con tre gol, cerco di continuare così e di fare il meglio possibile”.

Quali sono le differenze tra il calcio olandese e quello italiano?

“Posso dire che in Italia c’è molta tattica, invece qui si fanno molti più esercizi con il pallone, che è più nel mio stile. Si punta tanto sul possesso palla, è un bel calcio”.

Com’è andata la trattativa che ti ha portato all’Ado Den Haag?

“Ho pensato subito che si trattava di una squadra di serie A, e io voglio giocare con i grandi. Il mio procuratore mi ha detto che era la scelta migliore per me”.  

Tornando alla Lazio, il tuo ricordo della finale vinta contro l’Atalanta? Sei dispiaciuto per non essere sceso in campo?

“È stata un’esperienza unica, eravamo come una famiglia. Il mister Bollini è riuscito a creare un gruppo molto unito. E pensare che all’inizio non sapevo nemmeno il loro nome, ma alla fine abbiamo fatto qualcosa di meraviglioso. Non sono dispiaciuto, era una scelta tecnica. Sono contento per la vittoria e che la squadra sia riuscita a fare quello che ci chiedeva il mister”.

Qual è il compagno con cui hai legato di più? E chi farà più strada secondo te?

“Ho legato con tutti, ho avuto un grande rapporto con tutti. Però in particolar modo con i ragazzi che erano a Formello con me ogni giorno, Keita, Mamadou Tounkara, Amir Bilali, Tomas Strakosha, Antic e Luque. Mangiavamo, dormivamo, ci allenavamo e scherzavamo insieme. Se li sento ancora? Sì parliamo sempre, spero un giorno di essere in Serie A con loro. L’esordio in A di Keita? Sono stato contento per lui, lo aspettava da tanto e se lo merita. Non so chi farà più strada, spero che facciano tutti una grande carriera”.

Cosa è stato per te Bollini?

“Il mister è unico, come persona, come allenatore, come carattere, è un grande. Mi ha aiutato tanto e lo ringrazio per questo. E’ lui che mi ha voluto alla Lazio. Il consiglio più grande che mi ha dato? Se vuoi diventare un campione devi dare tutto per la tua maglia!”.

C’è un aneddoto simpatico che ha caratterizzato la tua esperienza alla Lazio?

“Ce ne sono tanti, perché ogni giorno era una gioia andare all’allenamento. Ogni giorno c’era uno scherzo da raccontare. Uno in particolare adesso non lo ricordo”.

Un giocatore della prima squadra che ricordi con piacere?

“Radu, è rumeno come me. E’ un grande, mi ha aiutato tanto. Però anche Cana è una grande persona. Mi dicevano sempre che le mie qualità erano note a tutti ma che dovevo lavorare tanto per riuscire a sfondare nel calcio di oggi”.

Con Petkovic invece hai mai parlato?

“Sì una volta. Mi ricordo dopo la partita Lazio – Palermo del campionato Primavera, a Formello lui e il direttore sportivo Tare mi parlarono e mi dissero quello che dovevo fare per aiutare la squadra e per diventare un giocatore importante”.

Con Lotito hai parlato?

“Sì, dopo la finale quando ci ha fatto i complimenti, era contento per la vittoria del campionato”.

Quanto sono diversi i tifosi olandesi da quelli italiani?

“I tifosi qui sono bellissimi, gli stadi sono sempre pieni. Però anche il tifo italiano è meraviglioso, soprattutto i tifosi della Lazio sono fantastici, tra i più belli d’Europa!”.

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