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CONFERENZE STAMPA

Tudor in conferenza: “Daremo il massimo, Kamada? Vorrebbe…”

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TUDOR LAZIO SASSUOLO CONFERENZA – La Lazio si avvicina al match contro il Sassuolo, valido per la trentottesima giornata di Serie A. Alla vigilia della partita, Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

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Lazio – Sassuolo, le parole di Tudor in conferenza

“Una partita importante perché è tutto aperto e vogliamo fare una buona gara. Mi aspetto la Lazio migliore possibile contro una squadra già retrocessa, ma io non mi fido mai di niente e nessuno. L’abbiamo preparata per dare il massimo”.

L’Atalanta è un modello per la Lazio arrivare a giocare in quel modo? Per arrivarci la rosa va rivoluzionato?

“Il calcio di Gasperini lo conosciamo bene tutti, da anni fa bene lui come allenatore e anche la società. E’ un modello da seguire per avere una squadra di quel livello. E’ un progetto per dare una certa idea e di importanza alla squadra, ma non solo in Italia, anche in Europa e nel mondo. Nella rosa c’è gente che è perfetta,gente che può stare e gente che fa più fatica. Io però faccio i complimenti a tutti i ragazzi perché si sono messi a disposizione sempre e hanno sempre dato il massimo, siamo arrivati fino a questa gara bene. Poi ci siederemo e faremo le nostre valutazioni”

Sta cercando di capire se Kamada resterà?

“Lui vuole rimanere, in questi giorni si vedrà con la società e cercheranno di rinnovare. Speriamo che questa cosa si concluda il primo possibile”.

Dove bisogna migliorare in vista del prossimo anno?

“Penso non ci sia mancato nulla, anzi abbiamo fatto tante buone cose facendo bene dalla prima all’ultima gara, poi non si possono vincere tutte, nonc i riescono neanche City e Real Madrid. Sono contento del lavoro fatto e fiducioso per il futuro, c’è una buona base per fare bene. Il bilancio è positivo”.

Si ripartirà da dei giovani o si cambierà per avere giocatori diversi?

“Ne discuteremo, tutti i club vogliono giocatori forti e giovani. Tutti vogliono giovani fenomeni he ti portano subito a fare risultato. Bisogna vedere ed essere bravi nel creare la squadra, come in ogni settore del lavoro la qualità serve e bisogna essere bravi a scegliere bene, a quel punto si farà una bella stagione, sennò non si fa bene. La bravura è quella che fa la differenza. Vedremo se saremo in grado di fare il lavoro sul mercato in modo giusto e far contenti tutti quanti”. 

 In questi due mesi ha sentito di essere nel progetto?

“Mi sono sentito importante sotto ogni aspetto. Quando abbiamo parlato all’inizio erano questi gli accordi, sennò non venvio. La Lazio ha sempre dato importanza all’allenatore e questo è uno dei motivi per cui sono qua. Sto bene, penso che si siano fatti due mesi e mezzo giusti con il direttore, ora bisogna programmare bene la prossima stagione, sennò poi si soffre. Io voglio essere importante sulle scelte, penso l’appoggio ci sia, poi ci si metterà al lavoro dopo la partita di domani”.

Cosa pensa di Felipe Anderson? Lo avrebbe tenuto?

“Il ragazzo che ho visto io è un ragazzo che tutti vorrebbero avere in famiglia, è eccezionale, troppo buono dal punto di vista umano. Sorride sempre, non fa casini, offre il suo appoggio, sono valori umano che tutti vorrebbero avere negli spogliatoi. Poi c’è il giocatore che è completo, gioca con entrambi i piedi e su entrambe le fasce”.

Ha un particolare rimpianto per non essersi giocato fino all’ultimo la Champions? Si può migliorare caratterialmente?

“Dal punto di vista mentale si è cresciuti abbastanza, l’ultima gara è indicativa, siamo andati là facendo una gara completa e con la mentalità giusta. Sono segnali importanti per me. Ho visto tutte le gare della Lazio contro l’Inter, loro sono una roba dell’altro mondo, poi non tutte le gare possono essere allo stesso livello, qualche sbaglio si è fatto. Poi ho ancora da scoprire qualcosa dei miei giocatori, ma è normale. Tutta scuola per il futuro”. 

Domani ci sarà il saluto a Eriksson, ha mai sentito Bosksic di lui e come vede il tecnico sul piano emotivo e tattico?

“Sarà un momento emozionante, Alen mi parlava tanto delle sue dote come persona e allenatore. Sicuramente sarà un piacere vedersi, sentire le sue parole sarà emozionante. Magari ci darà le motivazioni per fare una bella gara”. 

Manca un po’ di concentrazione della Lazio nei minuti finali?

“A Milano Gila non ce l faceva più e quel cambio forzato ci ha penalizzato. Sono dettagli che a volte succedono a tutte le squadre, fa parte del calcio, ma non penso che ci sia qualcosa di particolare di cui preoccuparsi”.

In cosa il Sassuolo può creare preoccupazioni?

“Sotto tutti i punti di vista. Il Sassuolo per rosa non merita la retrocessione. Io non mi fido di niente e di nessuno, ne ho già parlato con i ragazzi. Ci sono migliaia di esempi di partite che sembravano già vinte e non lo sono state. Io l’ho preparata come una finale”. 

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