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Tutto in 230 giorni: Empoli, dall’ottava perla all’ultima chiamata
NEWS DEL GIORNO – Era il 12 aprile, 50mila laziali accorsero all’Olimpico: ora l’entusiasmo è ai minimi storici…
NEWS DEL GIORNO – La Lazio può rialzare la testa, la vittoria contro il Dnipro che permette ai biancocelesti di staccare il pass per i sedicesimi potrebbe essere la giusta boccata d’ossigeno per la squadra di Pioli, invischiata in un momento molto delicato. Solo un punto nelle ultime quattro di campionato, mentre in Europa League si vola in alto, solo il Napoli ha fatto finora più punti (15) rispetto alla truppa capitolina (13). Nemmeno il tempo di smaltire le fatiche di Coppa che la Lazio torna a pensare alla Serie A: domenica ad Empoli Biglia & Co. cercheranno i tre punti per dare continuità al risultato ottenuto contro gli ucraini. Quella continuità che Pioli non riesce a ritrovare nella sua squadra, forse il problema fin qui più grande della compagine laziale.
CONTINUITA’ CERCASI – “Dobbiamo dare continuità, non può esser una partita a dirci che abbiamo superato il momento difficile“, ammoniva proprio il tecnico emiliano al termine della partita contro il Dnipro. Poche ore dopo, alla ripresa degli allenamenti altri consigli: “Concentrazione, serve l’atteggiamento giusto”, le urla del mister in quel di Formello. Atteggiamento che in confronto a pochi mesi fa pare totalmente smarrito. Domenica la Lazio affronta l’Empoli e ricordando l’ultimo incrocio con i toscani emerge in pieno il paradosso di questa squadra, migliorata nella rosa ma con gli stessi interpreti principali. Era il 12 aprile, 50mila laziali accorsi all’Olimpico, una cornice di pubblico che non si vedeva da anni sugli spalti dell’impianto romano. Una partita archiviata in fretta, un netto 4-0 rifilato all’Empoli delle meraviglie di Sarri e alla fine la ciliegina sulla torta, il sorpasso sulla Roma. Vittoria che significa secondo posto e ottavo successo consecutivo in campionato, uno dei punti più alti dell’intera gestione Pioli. Uno dei momenti più belli anche per il popolo laziale, ritornato ad affollare le gradinate dell’Olimpico, con passione ed attaccamento.
NEL SEGNO DELL’EMPOLI – Un tifoso non può però vivere soltanto di ricordi, e venendo al presente la situazione pare totalmente ribaltata. Solo 198 giorni dopo, per Lazio-Dnipro le presenze registrate all’Olimpico sono appena 3.058, il numero dei sostenitori è ai minimi storici. La parte calda della tifoseria è in protesta contro il Prefetto Gabrielli e la sua decisione di dividere la Curva con delle barriere per motivi di sicurezza, è vero, ma il disamore per questa squadra pare avere radici più profonde. L’orario del match non ha certo favorito l’afflusso: di giovedì alle 19 in molti non riescono ad andare allo stadio, ma con tutte le attenuanti del caso i numeri rimangono comunque troppo bassi per una delle squadre che finora ha fatto meglio in Europa League. La stessa differenza può essere ritrovata nella squadra: pochi mesi fa brillante e imprevedibile, oggi costantemente alla ricerca di fluidità e di idee efficaci. Lo scorso anno all’andata contro l’Empoli la Lazio cadde al Castellani, al ritorno non ci fu storia. Dopo gli impegni europei lo score biancoceleste è in perfetto equilibrio, 2 vittorie e 2 sconfitte. Ora Pioli si augura di ripartire in quarta, il terzo posto è a nove lunghezze di distanza e il gruppo di testa va di corsa: dall’Empoli, ottava perla di una cavalcata strepitosa, a Empoli, una delle ultime chiamate per la Lazio, che deve assolutamente rispondere presente.
Gian Marco Torre
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