Udinese-Lazio 2-4, un poker per spaventare la Roma

C’ERA UNA VOLTA – Una maledizione. Un vero e proprio sortilegio quello che qualche stregone aveva lanciato contro la Lazio: fino a pochi anni fa quando i biancocelesti incontravano i friulani erano guai. Due qualificazioni europee perse all’ultimo, un campo che pareva stregato. Ci fu un giorno, però, in cui la situazione si capovolse. Non un giorno qualunque, ma quello degli scherzi per eccellenza, quello in cui tutto vale. Era il 1 aprile 2007.

La Lazio viene da un momento magico, 6 vittorie consecutive non si fanno per caso. Udine sembra la vetta impossibile da scalare, c’è pessimismo prima dell’inizio. Le nubi, però, durano appena 18 minuti: tanto basta a Stendardo per togliere dalla testa, di testa, i brutti pensieri e battere l’incolpevole De Sanctis. I bianconeri faticano a reagire, è un monologo quello della squadra di Rossi che nel secondo tempo dilaga: Behrami diventa il 14° giocatore della stagione laziale andare in gol, Rocchi consolida il suo trono di bomber siglando la doppietta che lo porta a 14 segnature in campionato, subito dietro Toni e Totti. Le reti di Di Natale e Iaquinta servono a poco, la Lazio centra la settima vittoria consecutiva in campionato e consolida il terzo posto.

La Lazio di oggi non potrà ambire al piazzamento Champions, ma la rinascita potrebbe passare proprio da Udine. Sei risultati utili consecutivi non si fanno certo per caso e il calendario, eccezion fatta per il Napoli, non regala scogli insormontabili. Dopo quell’Udinese-Lazio i giornali titolarono “E’ una Lazio senza limiti. Occhio Roma”. A distanza di 9 anni quei titoli potrebbero tornare d’attualità.

Matteo Vana