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Inter-Lazio 3-5, quando piovevano gol a San Siro
C’ERA UNA VOLTA – I biancocelesti espugnano il Meazza con una goleada clamorosa…
C’ERA UNA VOLTA – Una squadra di campioni. La Lazio di fine millennio rimarrà nei cuori dei tifosi, non solo biancocelesti, per sempre: una formazione mitica, capace di vincere tutto ciò che si poteva vincere in meno di 4 anni. Adesso ci sono il Barcellona, il Real Madrid, il PSG, il Manchester City: prima c’era la Lazio. I biancocelesti sembravano invincibili, capaci di dare spettacolo su qualsiasi campo. Anche alla Scala del calcio, il mitico stadio San Siro.
18 ottobre 1998, Inter e Lazio sono due delle famose sette sorelle. Il teatro perfetto per lo scontro è lo stadio Meazza. La squadra di Eriksson ha voglia di violare anche il luogo sacro del calcio per eccellenza, le bastano due minuti per farlo: il Matador è come sempre Salas, la Lazio è già in vantaggio. I nerazzurri, colpiti a freddo, sbandano. I capitolini sembrano in controllo del match, poi il primo colpo di scena lo regala Winter che firma il più classico gol dell’ex. La parità dura poco, non è certo un match per cuori deboli. In chiusura di primo tempo ecco l’1-2 che stende la squadra di Simoni: Conceicao raddoppia per la Lazio, Mancini la porta in trionfo siglando il tris. Sembra finita, ma il bello deve ancora arrivare. La ripresa si apre ancora nel nome di Sergio Conceicao, al minuto 53′ l’esterno si regala la personalissima doppietta, poco dopo è il ceco Nedved a violare la porta di Pagliuca: il risultato dice 1-5, i tifosi laziali si stropicciano gli occhi. A rendere meno pesante il passivo ci pensa Ventola che nel finale segna due gol buoni solo per far aumentare i rimpianti. Valanga di gol a San Siro, l’Inter è sommersa.
Una partita irripetibile, oggi non ci sarà la pioggia di gol dell’epoca. Tutto è cambiato: i nerazzurri stanno tornando ora al top, la Lazio si è sgretolata. Pioli sembra un po’ più sicuro del posto, ma una sconfitta clamorosa contro la squadra di Mancini potrebbe rimettere tutto in discussione. Impossibile fare previsioni, l’augurio è di vedere ancora una volta una valanga di gol, sperando che la vittima sia la stessa.
Matteo Vana
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