Ultimo quarto di gioco da incubo per la LAZIO: finora è “costato” quattro punti

NUMERI E CURIOSITA’ – “Dobbiamo essere mentalmente forti, caricati per 90 minuti“. Questo il messaggio lanciato da PETKOVIC oggi in conferenza stampa (CLICCA QUI PER LEGGERE LE SUE DICHIARAZIONI) alla propria squadra. Una missiva con un significato chiaro: la LAZIO deve evitare i cali che sovente ha avuto nella ripresa, in particolare nell’ultimo quarto di gioco dove finora ha subito la bellezza di 4 gol sui 12 totali. Marcature pesanti che in due occasioni sono anche costate dei punti: è il caso del gol del 2-2 messo a segno da FLORO FLORES al 76esimo di SASSUOLO-LAZIO, o di quello di DENIS realizzato al 80esimo che ha regalato la vittoria all’ATALANTA. Quattro punti persi che porterebbero i biancocelesti al quinto posto in coabitazione con INTER e FIORENTINA a quota 15. Ininfluenti invece le restanti due reti subite in questo lasso di tempo: i gol di TEVEZ all’80esimo (JUVENTUS-LAZIO 4-1) e di LJAJIC al 94esimo (ROMA-LAZIO 2-0) sono arrivate a risultato ormai acquisito. Va sottolineato che tutti e quattro i gol sono stati subiti in trasferta (il derby è da considerarsi fuori casa, ndr), proprio dove i biancocelesti palesano le maggiori difficoltà.

LA LAZIO IMPIEGA TROPPO TEMPO AD “USCIRE” DAGLI SPOGLIATOI – Se l’ultimo quarto d’ora della ripresa rappresenta l’intervallo di tempo nel quale sono state subiti più gol, anche i primi quindici giri d’orologio della stessa frazione non fanno affatto sorridere: sono tre i gol presi in questi quindici minuti. E se il primo, fortunatamente, non ha avuto ripercussioni sul risultato finale (trattasi di quello di MURIEL messo a segno al 60esimo di LAZIO-UDINESE), gli altri due hanno avuto invece il merito di indirizzare il match, ovviamente a sfavore dei biancocelesti: VUCINIC, al 48esimo, ha messo a segno la rete che ha spento le speranze di rimonta in JUVENTUS-LAZIO 4-1, mentre SCHELOTTO, con un colpo di testa al 55esimo, ha dato il via alla rimonta del SASSUOLO che si è conclusa poi, neanche a dirlo, nell’ultimo quarto di gioco…

Daniele Gargiulo