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Under 15. Adusa e Guerini, quei ragazzi ca(l)cio, pepe e lazialità
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU- L’agente: “Paragonerei Adusa a Keita. Guerini? Ricorda Ozil…”
ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – Un fatto grave, pesante come un macigno sul buon nome del calcio, specialmente se il palcoscenico su cui la vergogna va in atto è quello del settore giovanile. La redazione di Lazionews.eu ha contattato in esclusiva Marco Baschirotto, procuratore dei due biancocelesti Adusa e Guerini, che ci ha raccontato anche qualche curiosità sui suoi assistiti. Un’antica rivalità tra tifoserie, fatti che risalgono a molto tempo fa. I biancocelesti tornano a casa con la rabbia di chi sa bene di aver subito un’ingiustizia. Primo fra tutti il ghanese Adusa, che durante l’intera partita è stato preso di mira verbalmente e fisicamente. “Il ragazzo deve imparare ad essere forte, è particolarmente sensibile alle offese e di conseguenza reagisce”, chiarisce l’agente riguardo a quanto successo domenica scorsa.
QUEL BAMBINO CON LE SCARPE ROTTE – Se la prima squadra e la Primavera cercano disperatamente un bomber, pare proprio che mister Ruggeri l’abbia trovato in Jonathan Djwomo Adusa. “E’ nato in Ghana, a Tema. Non aveva neppure un paio di scarpe, il padre spesso racconta di guerriglia e situazioni di violenza che lo stesso ragazzino ha vissuto personalmente, passando quindi un’infanzia tutt’altro che felice. Il carattere dipende anche da quello che ha visto con i propri occhi. La famiglia si è poi trasferita in Italia, a Reggio Emilia quando il piccolo aveva otto anni e lì ha cominciato a giocare in una scuola calcio. Nel giro di poco tempo è stato notato dalla Reggiana”. Quando nasce una stella, è impossibile non accorgersene. “Lo hanno fatto subito giocare tra i più grandi, ha fatto il campionato Giovanissimi Nazionali sotto età con i 2000 e i 2001, riuscendo a realizzare 30 gol. Era ad un passo dalla Juventus, su di lui anche la Roma, ma alla fine Lensen è stato più convincente. Adusa è arrivato alla Lazio questa estate, ad agosto. All’inizio ha condiviso la stanza con Folorunsho, che era a Roma da poco per giocare in Primavera. Ogni lunedì si allena con gli Allievi di Santoni, dal mio punto di vista sarebbe pronto per il salto di categoria. A Latina, quando finalmente è arrivato l’esordio, su punizione ha confezionato il gol della vittoria, e da lì non ha più smesso di segnare. Ha legato abbastanza bene con i ragazzi, in modo particolare proprio con Daniel Guerini”.
IL “PRIMO” DELL’UNDER 15 E’ TUTTO CA(L)CIO E…PEPE. “Fumantino, vivace, una piccola peste”. Così lo definisce il suo agente in modo del tutto amorevole. “Se dovessi paragonarlo a qualcuno penserei a Keita della Lazio. Non solo per il ruolo, ma anche per il fatto che è un suo grande idolo. Gli auguro di somigliargli il più possibile”.
GUERINI, DALLA ROMA CON FURORE. Poi c’è Daniel, il campioncino di Cinecittà. Completamente diversa la storia del romano che ha iniziato la carriera sull’altra sponda del Tevere, alla Roma. “Nato nel 2002 a Cinecittà, a 7 anni ha iniziato a giocare al Cinecittà Bettini, a 9 anni e mezzo poi la Roma lo sceglie e con i colori giallorossi si fa le ossa per due stagioni”. In casa qualche dispiacere l’avrà pur dato, involontariamente al papà, laziale sfegatato. Che però, dopo nemmeno due anni, può sorridere: la “sofferenza” viene subito ripagata quando, ad 11 anni, viene tesserato con la Lazio: “Molti club lo volevano, su tutti inglesi e spagnoli. Si è deciso di rimanere alla Lazio anche per l’età, e a ottobre ha firmato il vincolo 4+1″. Quest’anno ha trovato senza dubbio poco spazio, ha dovuto adattarsi: per un ragazzino di quasi tredici anni è comunque un grande risultato. Tifosissimo della Lazio, patisce lo sciopero delle curve: ora che si trova a fare il raccattapalle all’Olimpico, non c’è nessuno allo stadio. Quella Nord, la sua, è vuota. “A chi lo paragonerei? Ozil, glielo dico sempre (ride ndr.) ed un giorno spero di farglielo conoscere. Con i 2002 ha giocato a Natale ed è stato uno dei migliori, rientrando nella top 11 del torneo. Ha un grande margine di miglioramento ed è un ragazzo umile, caratteristica fondamentale nel mondo del calcio”. Domenica al Gentili arriva la Ternana. “Mi aspetto una rivalsa, una prova d’orgoglio per dimostrare che non siamo inferiori a nessuno. Dobbiamo riprenderci quello che ci hanno tolto a Pescara, che ora si trova tre punti di vantaggio. Dai miei cosa mi aspetto? Che Adusa mantenga la media di un gol a partita (ride ndr). A prescindere da tutto ci tengo che siano concentrati sull’obiettivo finale”.
Michela Santoboni
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