Under 15. La trasferta della vergogna: vince il Pescara, ma perde il calcio

SETTORE GIOVANILE – Quando l’inciviltà passa dai campi di Serie A a quelli dei Giovanissimi. I fatti di cui oggi arrivano notizie da Pescara, durante il match di ritorno fra i padroni di casa e i biancocelesti di Ruggeri, raccontano di tensione prima, durante e dopo la partita. A Città Sant’Angelo è andato in scena un match all’insegna dell’anti-sportività: una partita che si è accesa prima fuori e poi anche dentro il campo ed a farne le spese è stata prima la Lazio e poi lo sport. Prima della gara, all’arrivo del pullman biancoceleste, dieci ultras del Pescara avrebbero aggredito prima verbalmente poi fisicamente il fisioterapista e poi un dirigente del club capitolino in prossimità dell’albergo. Oggi la polizia è stata costretta a scortare l’autobus degli ospiti fino al campo per la partita. Durante il match Cerbara viene espulso con un rosso diretto per un litigio con un delfino il quale a sua volta veniva incitato dai genitori ed i tifosi in tribuna alla provocazione, poi l’insostenibile partita di Adusa: il bomber biancoceleste ha dovuto subire per tutta la partita calci e sputi dagli avversari. Ci sarebbero state frasi razziste nei confronti del ragazzo che a sua volta ha risposto con rabbia agli insulti. Un atteggiamento ostile, messo in atto dai presenti in tribuna, notevoli anche le forti pressioni sull’arbitro, fino all’atteggiamento degli stessi ragazzi che provocavano in maniera continua i biancocelesti. La gara è stata sospesa per rissa per ben due volte, una delle quali, a fine primo tempo, sembrava portare l’arbitro a decidere per l’interruzione. Alla fine si gioca, ed i delfini riescono pure a fare risultato (2-0) in una situazione di totale inadeguatezza e fuori da ogni logica sportiva.

Michela Santoboni