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UNO SGUARDO ALLA SERIE A: “Il buono, il brutto e il cattivo” di Marco Piccari
Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu…
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO – Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu, si sofferma sui tre personaggi che più hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato. Ecco i protagonisti della 33° giornata.
IL BUONO: Florenzi
Slalom gigante, gran tiro e gol 2-0 per la Roma e strada spianata verso la vittoria. Alessandro per la giocata e la mina esplosa, in occasione della rete, merita il buono di questa settimana. Una stagione con luci e ombre quella della Roma e Florenzi ha sicuramente risentito di questa situazione. Terzino, interno di centrocampo e quindi esterno del tridente offensivo. Insomma Alessandro si è spesso adattato a continui cambiamenti per far fronte alle necessità della squadra, una situazione che lo ha portato lontano dall’alto rendimento che aveva manifestato nella passata stagione. Il gol realizzato contro il Sassuolo, il secondo nelle ultime 4 partite, è un segnale importante per lui e per la squadra. In questo finale di campionato l’esplosività e l’intensità di Florenzi può essere una arma in più per lottare contro una Lazio lanciatissima.
IL BRUTTO: I calciatori del Milan
Già perché Inzaghi avrà sicuramente le sue colpe, prima fra tutte quella di non essere riuscito, fino in fondo, ad entrare nella mente dei suoi ragazzi, ma loro, i calciatori, hanno ancora una volta dimostrato di non essere all’altezza di reggere il prestigio di una maglia così pesante, di non avere caratteristiche, tecniche e mentali, per fare il salto di qualità. A differenza del loro Mister che in campo era uno che dava tutto: spirito di sacrificio, dedizione, attaccamento alla maglia. Qualità che i giocatori del Milan, salvo pochissime eccezioni, hanno smarrito per strada e che invece hanno permesso ad Inzaghi di vincere tutto.
IL CATTIVO: Empoli
3-0 al primo tempo e Napoli asfaltato. Un Empoli tosto e cattivo ha spazzata via una squadra che prima spaventava e che poi si è spaventata. La squadra di Sarri con un 4-2 finale ha ridimensionato il Napoli che adesso è scivolato a -5 dal terzo posto. I meriti di questo successo sono tutti dell’Empoli che ancora una volta ha esibito il calcio di mister Sarri, persona semplice e allenatore preparato con una lunga gavetta alle spalle. 4-3-1-2 il modulo iniziale e poi 3-5-2 in corsa, ma comunque squadra sempre corta, esterni difensivi che coprono senza abbandonare mai i centrali, con le due mezzali vicine al play Valdifiori per creare superiorità numerica e poi con i due attaccanti che partono vicini e si allargano per strappare la difesa avversaria. Profondità e tagli che demoliscono il Napoli. Fondamentale anche la prestazione di Saponara mai impiegato nel Milan e di nuovo giocatore vero da quando è tornato alla corte del suo maestro. Sarri dirige l’orchestra e l’Empoli suona una musica soave.
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