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UNO SGUARDO ALLA SERIE A: “Il buono, il brutto e il cattivo” di Marco Piccari
Il telecronista Mediaset analizza l’ultima giornata di campionato soffermandosi sui tre momenti più salienti…
IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO – Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”, dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu, si sofferma sui tre personaggi che più hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato. Ecco i protagonisti della 6° giornata:
Il buono: Allegri
In una partita al veleno con errori arbitrali, polemiche, risse ed espulsioni c’è anche spazio per un buono. Nel finale di partita Manolas e Morata si calano troppo nel clima rovente e diventano protagonisti di un incontro ravvicinato: lo spagnolo entra duro sul giocatore della Roma con un intervento da giallo, il greco da parte sua, non sta a guardare e aggredisce l’attaccante bianconero. Morata e Manolas vengono a contatto, ma a quel punto interviene Massimiliano Allegri che si mette in mezzo e separa i due contendenti. L’allenatore della Juve fa da paciere e cerca di calmare i due ragazzi inferociti. Max non fomenta e sceglie la strada del dialogo e poi con Nainggolan gli scappa pure un sorriso. Un atteggiamento positivo in una serata molto negativa.
Il brutto: Mazzarri
“ Abbiamo certamente più di un pensiero.” In effetti Walter Mazzarri ha ragione: la sua Inter non va!! Seconda sconfitta consecutiva e 7 reti subite nelle ultime due partite. Numeri che fanno venire più di un pensiero negativo. Brutta situazione per l’Inter e WM. La squadra appare priva di un’idea di gioco e senza più quella certezza difensiva che aveva accompagnato i nerazzurri nelle prime 4 partite. Una situazione che ha minato l’autostima che c’era fino a poche giornate fa. Adesso ci sono due settimane per lavorare, ma Mazzarri deve fare in fretta per trovare la giusta soluzione prima che sia troppo tardi. Il 19 ottobre al San Paolo ci saranno il Napoli e Thohir: vietato sbagliare.
Il cattivo: Rocchi e non solo…
Sarebbe facile eleggere a cattivo l’arbitro Rocchi, gli errori ci sono stati e anche evidenti però a mente lucida e con un’analisi che va oltre i colori e l’appartenenza dobbiamo anche riconoscere che si trattava di situazioni al limite e anche di difficile valutazione. Questo non vuol dire assolvere il direttore di gara, che in questa partita ha perso la bussola al primo episodio dimostrando anche una poca serenità nella gestione della situazione, ma vuol dire riconoscere la complessità degli episodi che neanche il supporto tecnico chiarisce fino in fondo alimentando dubbi e diverse interpretazioni. Detto questo nella serata di domenica, in campo, di cattivo c’è stato anche altro: dal clima di Far west, alle parole dei commentatori, passando per i social network. Tutte situazioni che alimentano solo tensione, tutte parole che danno un calcio al calcio dimenticando la vera essenza dello sport, dove si vince e si perde e a sbagliare non è solo il calciatore ma anche l’arbitro. Il grande Johan Cruyff diceva: “ l’arbitro fa meno sbagli di un giocatore: di questo ne sono sicuro, non dimentichiamo che nel calcio il migliore è sempre quello che commette meno errori.”
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