CALCIOMERCATO LAZIO
Uno sguardo sul futuro: Marcondes Hansen, il danese dal sangue carioca
APPROFONDIMENTO LAZIO MARCONDES – C’è un talento di cui si parla molto poco. Si chiama Emiliano Marcondes Camargo Hansen, è nato a Hvidovre, vicino Copenhagen, in Danimarca…
APPROFONDIMENTO LAZIO MARCONDES – C’è un talento di cui si parla molto poco. Si chiama Emiliano Marcondes Camargo Hansen, è nato a Hvidovre, vicino Copenhagen, in Danimarca, quasi 23 anni fa (li compirà il prossimo 9 marzo) e gioca a calcio, anche piuttosto bene. Ma è la musica ad avere un ruolo fondamentale in questa storia.
LA STORIA – In primis, il jazz. Sì, perché il papà, danese, andò a suonare a San Paolo, dove conobbe la mamma Marilia, brasiliana, figlia di Braz Camargo, ex giocatore del Corinthians. Introdotto il tema carioca, da cui ha ereditato lo stile di gioco tipico del futbol bailado, veniamo al secondo genere musicale: ovviamente, la samba. Perché nonostante la mamma di Emiliano sia dovuta tornare in patria nel 2004, trovando la morte otto anni più tardi, il suo legame col Brasile non si è mai interrotto: ha conosciuto i cugini, adora il churrasco, ha oggetti che ricordano la terra d’origine sparsi per tutta casa, dalla bandiera in salotto alle tazze ed agli occhiali da sole, ha sognato di vestire la maglia verdeoro per poi giocarci da avversario con quella della Danimarca, alle Olimpiadi di… Rio de Janeiro!
RICORDI – “I miei genitori si sono separati quando avevo nove anni e ho continuato a vivere con mio padre. Mia madre stava bevendo un sacco ed è per questo che alla fine hanno rotto. Ha dovuto lasciare la Danimarca ed andare a vivere con i miei nonni in Brasile, perché il costo della vita qui era troppo alto per lei. È stato difficile per me”, ha detto Marcondes nel 2016 a ‘FIFA.com’. Nel momento più difficile della sua vita, però, il ragazzo ha trovato la soluzione, dettatagli dal suo stesso DNA: “Sono uscito da scuola e ho giocato a calcio con i miei amici, la gente diceva che giocavo bene, guardavo le giocate di Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo, Kakà e volevo giocare come loro. Sono stati loro i miei eroi da bambino, più di Laudrup“.
CARATTERISTICHE – Così, nonostante aspetto (biondo) e carattere tipicamente scandinavi, un fenomeno brasiliano si è fatto spazio nella Superligaen danese, a colpi di dribbling, punizioni, fantasia e tocchi di classe. Perché è proprio questo, Emiliano Marcondes, un mix di fisicità nordica ed estro brasiliano, con i suoi 183cm che lo rendono potente abbastanza da resistere alle cariche dei difensori e, al tempo stesso, agile ed elegante palla al piede. Nato calcisticamente nel Hvidovre, la squadra della sua città, è stato acquistato nel 2010 dal Nordsjaelland, che lo ha fatto debuttare nella massima divisione nazionale a soli 17 anni ed in Champions League a 18.
IL BOOM – L’esplosione, iniziata la scorsa stagione con 12 gol, ha raggiunto il picco quest’anno: 18 reti in 20 partite, più 8 assist. In estate ha firmato un pre-contratto con gli inglesi del Brentford, squadra inglese militante in Championship (l’equivalente della nostra Serie B), dove si è trasferito a parametro zero il primo di questo mese: un autentico affare per il piccolo club che naviga attualmente nel centro-classifica, dato che la valutazione di Marcondes ha già raggiunto i 2,5 milioni a bilancio e i 5 di mercato. E può crescere ancora. Certamente un’occasione persa per molte squadre, anche e soprattutto le italiane. Non ci è ancora dato sapere se è un profilo da Lazio: nella peggiore delle ipotesi sarebbe stato (ma potrà ancora essere, magari la prossima estate) un ottimo investimento low cost in ottica plusvalenza futura. E Tare, in questo, è maestro…
Giordano Grassi
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