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Varsavia, l’incubo è finito

IL TEMPO (M.Vitelli). Oggi lasciano il carcere gli ultimi due tifosi laziali arrestati il 27 novembre A due mesi da quella notte di follia restano da definire soprusi e responsabilità…

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tifosi lazio fermati a varsavia

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Si chiude oggi, dopo due mesi esatti, il caso-Varsavia. Come riferisce Il Tempo (M.Vitelli), nel pomeriggio verranno scarcerati per la scadenza dei termini della custodia cautelare Matteo Buttinelli e di Daniele De Paolis, gli ultimi due supporters biancocelesti rimasti dietro le sbarre del carcere di Bialoleka. Tutto inizia il ventotto novembre quando la Lazio è chiamata ad affrontare il match di ritorno di Europa League contro il Legia Varsavia. L’adunata è fissata nel pomeriggio davanti all’Hard Rock Cafè, con la polizia polacca già in tenuta anti-sommossa, in attesa solo la prima scintilla per scatenare l’inferno. Il gruppo parte ordinato in direzione dello stadio. Tutto sembra procedere bene ma qualcuno decide di «animare» un po’ la passeggiata ed inizia a lanciare sassi in direzione delle forze dell’ordine. Non sa che sta per tramutare una trasferta di calcio in un caso diplomatico senza precedenti. I poliziotti invadono il corteo, immobilizzano a terra chiunque rientri nel loro raggio d’azione. I tifosi biancazzurri non capiscono cosa stia accadendo, iniziano a correre per sfuggire a quegli uomini in divisa che invece di scortarli e proteggerli li stanno arrestando. Ne verranno portati via, con un rastrellamento che ricorda tragedie ben più gravi, centocinquantanove. Cala la notte, nel buio si manifestano i fantasmi della paura. I primi processi, tenutisi in gran fretta l’indomani, sono una farsa che un paese con la schiena dritta non avrebbe mai accettato. Gli imputati vengono spediti davanti ai giudici senza avvocato difensore. Un traduttore d’ufficio, dietro suggerimento della Corte, consiglia loro di firmare un foglio redatto nella sola lingua locale. «È una formalità per tornare presto a casa» aggiunge per convincerli. A cose fatte si scopre la verità. I giovani italiani hanno sottoscritto l’ammissione delle colpe a loro ascritte. Al termine delle udienze sono in dieci a restare in galera.  Dopo giorni di istanze e rigetti, arriva un compromesso vergognoso. La libertà costa 30.000 szlote (circa 7.200 euro) a persona. A poco a poco escono tutti, tranne Buttinelli e De Paolis, vittime innocenti di una prova di forza tra governi dalla quale il nostro esce evidentemente sconfitto.


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