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VERON: “Se la LAZIO avesse avuto bisogno sarei tornato per questi sei mesi. Tornerò a Roma a maggio per la commemorazione dello scudetto”

Il centrocampista argentino lancia un messaggio: “Bisogna avere un presente concreto che lasci il segno per i ragazzi che verranno…”

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(Getty Images)

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NOTIZIE SS LAZIO- Basta nominarlo che si illuminano gli occhi. Juan Sebastian Veron, un nome mille ricordi e mille emozioni. La ‘brujita’ è sicuramente uno dei centrocampisti più forti mai passati per la Lazio, una classe innata e doti inconfondibili da leader. Nel cassetto dei sogni dei tifosi biancocelesti c’è sempre stato il ritorno dell’ex Parma, Inter e Manchester United, bandiera storica dell’Estudiantes in Argentina (di cui è dirigente e giocatore). Il giocatore argentino è stato contattato da ‘Lazialità’ nella trasmissione in onda su Gold Tv il lunedì sera. Queste le sue parole.Mi piace ancora giocare e continuerò a farlo fino a fine stagione. Se mi vedrei come allenatore della Lazio? Non so se intraprenderò la carriera di mister, non ho studiato per farlo e la vedo un po’ difficile. Però il pensiero di tornare in una città in cui ho trascorso due anni bellissimi e di cui conservo ricordi bellissimi c’è sempre”. Su Lucas Biglia: “Non lo conosco molto bene, l’ho visto in qualche partita nella Nazionale e nella Lazio. Nell’Argentina gioca quasi sempre davanti alla difesa, per quello che ho visto ha delle qualità per giocare anche come mezzala intermedia con il centrocampo a 3, ma dipende da quello che si sente lui, non è un ruolo facile”. Una squadra differente da quella storica di 15 anni fa.“Non è facile per la squadra di adesso arrivare a quella mia. Ci sono giocatori con un futuro importante, penso ai giovani che tra qualche anno possono dare qualcosa in più. Ma noi avevamo giocatori di esperienza e soprattutto avevamo convinzione. Quella di poter raggiungere obiettivi importanti e nei confronti del gruppo”. Tempo fa si è parlato di un tuo possibile ritorno in biancoceleste. “In realtà, se la Lazio ora avesse avuto bisogno di me, sarei tornato per fare qui sei mesi ed aiutare la squadra. Ma si è ripresa, adesso deve pensare al futuro. E per farlo deve avere un presente concreto che lasci il segno per i ragazzi che verranno”. Il calcio argentino sforna talenti a ripetizione.“Nel calcio argentino stanno emergendo ragazzi brillanti, che si affacciano alla prima squadra. Ad esempio Correa, ha 19 anni. A lui si sono interessate società come l’Inter e il Parma. Certo, ancora ha bisogno di imparare e dovrebbe abituarsi ad un calcio difficile, ma ha tutte le qualità per un futuro importante”. Poi Veron conclude annuncia. “A maggio tornerò nella Capitale, parteciperò alla partita che si terrà per commemorare lo scudetto di trent’anni fa!”.


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