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VERSO LAZIO JUVE. Quando “la rabbia” diventa decisiva
Forse sarà proprio “la rabbia” a indirizzare la partita di martedì. Ma la Lazio ha 2 vantaggi: l’Olimpico pieno e quel gol in trasferta…
Si avvicina il big match di Coppa Italia tra Lazio e Juventus e si gioca per la finale. Le qualità delle due squadra è nota oramai e se la giocheranno alla pari. Anche la condizione fisica delle due squadre sembra essere pari, tendenzialmente tendente al basso, così come è pari la bravura dei due allenatori. Allora c’è da chiedersi quale siano le differenze tra le due squadra, in cosa una squadra sia superiore all’altra. Alla fine quello che potrebbe davvero fare la differenza sarà la testa, anzi il cuore, meglio ancora: la rabbia. La Lazio è arrabbiata perché contro il Chievo ha riprovato la brutta sensazione della sconfitta dopo 16 risultati utili consecutivi. E quello che pare essere mancato ieri è stato anche quella rabbia, quel furore agonistico che spesso i giocatori biancocelesti hanno gettato in campo. Ma adesso l’adrenalina è a mille, la voglia di rialzarsi dopo lo schiaffone preso contro il Chievo è altissima. Si rivedranno di certo quegli “occhi da tigre” sui volti di tutti i giocatori biancocelesti che avranno uno Stadio pieno, un pubblico delle grandissime occasioni, come è giusto che sia in una partita così importante, che li trascinerà. E poi, cosa non da poco, la Lazio ha quel gollettino in trasferta che davvero pesa tanto. La Juventus, d’altro canto, è nera. Conte ha urlato “vergogna” alla fine del match di ieri sera contro il Genoa per quello che è accaduto: 3 rigori non dati (secondo Conte) e l’arbitro che, sempre secondo il tecnico della Juve, avrebbe detto «non me la sono sentita di fischiare il rigore al 94’». Al di là della veridicità o meno di queste dichiarazioni, questa per la Lazio non è una buona notizia. Quando la Juventus è arrabbiata mette in campo una ferocia che potenzia le sue caratteristiche di squadra atletica e fisica che morde le caviglie degli avversari già davanti all’area di rigore degli avversari. Poi la Juve quando ha perso ha sempre sfoderato prestazioni sontuose, vedi il 3-0 al Chelsea seguito dal 6-1 con il Pescara. Quindi, mai come martedì, il match sarà deciso dalla “rabbia” mentale, dalla voglia delle due squadre di dimostrare che sono più forti degli episodi. L’urlo dell’Olimpico, però, potrebbe attutire i tamburi di guerra provenienti da Torino.
Carmine Errico
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