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Wilson: “la festa di tutti i Laziali”
IL CORRIERE DELLO SPORT – L’eroe del 74′ sottolinea: “Non c’è alcuna strumentalizzazione dell’evento per i fatti attuali né vogliamo che qualcuno lo creda. Mi auguro che la crisi si esaurisca, ma non sta a me consigliare una o l’altra parte”…
RASSEGNA STAMPA SS LAZI O – Si avvicina il 12 maggio e la festa per il ricordo dello scudetto del 74′. Tra i protagonisti di quella squadre e dell’evento ‘Di padre in figlio’ spicca il nome di Pino Wilson che è stato intervistato da ‘Il Corriere dello Sport‘. Queste alcune sue parle
Il ricordo del 12 maggio del 1974
«Ricordo il 12 maggio 1974 come fosse oggi. La partita col Foggia l’avremmo vinta, perché sapevamo che così doveva essere. Fu una gara difficilissima, lo fu soprattutto dal punto di vista mentale e alcuni episodi accaduti in campo la resero ancora più complicata, fummo più forti di tutto. Oggi, è questo il bello, si rivive la stessa atmosfera, l’evento “Di Padre in Figlio” sta avendo un grandissimo riscontro. Solo adesso, a distanza di tanti anni, capiamo cosa abbiamo fatto e perché siamo rimasti nel cuore del tifoso laziale. Tommaso e Giorgio generarono il cambiamento. Il ricordo più bello è legato ad una foto. Quell’immagine immortalò Maestrelli, il momento in cui si alzò dalla panchina per festeggiare. Il suo viso, il suo sguardo, dicono tutto ciò che ha provato, non ci sono parole per descriverli. Quello scudetto cambiò il volto del tifo a Roma, con quel trionfo abbiamo dato più forza, più orgoglio e più passione al tifoso biancoceleste e di questo ne siamo orgogliosi. Non cambiò solo la storia laziale, cambiò anche quella cittadina».
Sulla festa del 12 maggio 2014
Forse sarà ancora più suggestivo festeggiare il nostro scudetto nel 2014, con chi c’era e con chi ha conosciuto la nostra storia attraverso i racconti. Sarà una notte suggestiva. Ci ritroveremo tutti insieme, sarà la festa di ogni laziale, di ogni tifoso e dei calciatori di tante epoche. Noi stessi, a distanza di 40 anni, siamo qui uniti. E’ un segnale, certifica che quel gruppo, a dispetto del carattere di ognuno che ci portava a litigare durante la settimana, aveva un collante incredibile. L’amicizia è indissolubile. Abbiamo scelto tre Lazio, oltre la nostra anche quelle del -9 e dello scudetto del 2000. Abbiamo contattato i giocatori che hanno dato lustro ai nostri colori. E mi auguro ci siano i rappresentanti attuali tra cui Keita, in questo modo sarà rappresentato il passato, il presente e il futuro. Ci tengo a sottolineare una cosa. Non c’è alcuna strumentalizzazione dell’evento rispetto ai fatti attuali né vogliamo che qualcuno lo creda. Mi auguro che la crisi si esaurisca, ma non sta a me consigliare una o l’altra parte».
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