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Le PAGELLE di Lazio – Lecce: Felipe ha il mantello dell’invisibilità, chapeau per Gila
PAGELLE LAZIO LECCE – La Lazio ha la meglio del Lecce con il minimo sforzo. Decide un guizzo di Felipe Anderson, ben innescato dal rientrante Luis Alberto. Di seguito le loro pagelle, e quelle di tutti gli altri calciatori biancocelesti, a firma del nostro Daniele Izzo.
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Serie A, le pagelle di Lazio – Lecce
PROVEDEL 6 – Passa il primo tempo a godere dello spettacolo della Nord, il secondo a parlare con i fotografi dietro porta. Saranno contenti i magazzinieri: non dovranno neppure lavare i guanti.
MARUSIC 6 – Chiamatelo “Mister duttilità”. Gioca ovunque senza mai soffrire la pressione giallorossa.
PATRIC 6 – Finisce a sventolar bandiera bianca dopo appena venti minuti per un infortunio alla spalla.
(Dal 24′ ROMAGNOLI 6 – Sarri gli marca lo straordinario e lui lo ringrazia con una gara di posizione, senza faticare oltre il dovuto)
GILA 7 – Gila che ti rigila è sempre tra i migliori. Cambiano i partner al suo fianco, ma da otto giornate è decisivo e determinante in campionato. Basta vedere il recupero a tempo scaduto su Almqvist.
LU. PELLEGRINI 6 – Marina la partita insieme a Oudin. Rischia solo su Kaba, ma grazie al sangue freddo evita di commettere calcio di rigore.
(Dal 64′ LAZZARI 6 – Rinfodera l’arma dello sprint e si limita ad assecondare i blandi ritmi della partita)
GUENDOUZI 6 – Pomeriggio di scarico dopo la maratona nel derby. Quanto basta per per controllare un centrocampo dinamico ma mai pungente come quello del Lecce.
ROVELLA 6,5 – Sarri lo lascia libero di disegnare sul foglio bianco e lui difficilmente presenta compiti banali. Persino da una partita sciapa è riuscito a tirare fuori un bel quadro.
LUIS ALBERTO 7 – Dopo qualche appoggio sbagliato sembra dire “vediamo se mi ricordo ancora come si fa”, come Michael Jordan in Space Jam. La risposta arriva nella ripresa, con l’assist decisivo a Felipe Anderson.
(Dal 64′ VECINO 6 – Mette fisicità e dinamismo a servizio della squadra. E per poco non si iscrive al tabellino dei mercatori: non certo una novità)
ISAKSEN 5 – Anticipa il tempo delle sagre aprendo quella dell’imprecisione. Fuori ritmo, lontano dai compagni e approssimativo sotto porta: quarantacinque minuti da dimenticare.
(Dal 46′ PEDRO 6 – Gli bastano cinque minuti per fare più di Isaksen. Poi inserisce il pilota automatico e garantisce ai compagni qualità e gestione del pallone)
FELIPE ANDERSON 7 – Ruba il mantello dell’invisibilità a Harry Potter e per sessanta minuti non si fa vedere. Poi ricompare in mezzo all’area di rigore e fredda Falcone.
ZACCAGNI 6,5 – Gendrey e Venuti fanno la figura di Willy il Coyote con Beep Beep. Non lo prendono quasi mai. E quando ci riescono, scatta il cartellino giallo.
(Dal 79′ IMMOBILE sv – Si rivede in campo e questa è la notizia. Peccato per un giallo evitabile: gli costerà il Napoli)
ALL. SARRI 7 – Altra partita, nuova vittoria e record inedito. Per la prima volta da quando siede sulla panchina della Lazio centra la quinta vittoria consecutiva. Aggancia il quarto porto, che vale la Champions League. E festeggia i recuperi di Luis Alberto e Ciro Immobile. Insomma, non un successo banale.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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