CORONAVIRUS
Caso tamponi, domani al via il processo: la Lazio si gioca la carta di un teste-chiave
TAMPONI TRUBUNALE FEDERALE LAZIO – Torino-Lazio atto primo. Già perchè il caso tamponi, quello che ha comportato il deferimento di Claudio Lotito e dei medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia per violazione dei protocolli sanitari FIGC anti-Covid, entra nel vivo. Domani infatti avrà inizio il processo presso il Tribunale Federale Nazionale. L’oggetto del contendere sarà proprio la presenza di alcuni giocatori, tra cui Ciro Immobile, nel match di andata contro il Torino del 1 novembre 2020. Incontro terminato 3-4 a favore dei biancocelesti e che vide anche un gol della Scarpa d’Oro 2019-20. Il Corriere dello Sport oggi in edicola anticipa alcuni punti della difesa messa in atto dal club capitolino: bisogna anche difendere lil risultato sul campo, visto che il club granata cercherà di accedere al procedimento per chiedere il 3-0 a tavolino.
Caso tamponi, la tesi difensiva della Lazio presso il Tribunale Federale
Il quotidiano romano svela l’esistenza di un teste-chiave che potrebbe scagionare il club di Lotito dalle accuse. Parliamo del Dottor Enrico Di Rosa, direttore del Sisp (servizio igiene sanità pubblica) dell’Asl Roma 1. L’avvocato della Lazio Gentile chiederà che venga ascoltato Di Rosa. Il quale autorizzò il responsabile medico della Lazio Pulcini ad inserire Immobile in lista per il match del 1 novembre. Il via libera sarebbe arrivato sulla base del tampone negativo certificato dal laboratorio Futura Diagnostica di Avellino dopo i controlli del 30 e 31 ottobre. La procura afferma che il bomber laziale non avrebbe dovuto giocare perché in isolamento per 10 giorni in seguito alla positività riscontrata in Uefa dal laboratorio Synlab prima della partita del 28 ottobre contro il Bruges. E qui entra in gioco la stategia difensva della Lazio. Che solleverà una questione di giurisdizione alla Procura. Per i legali del club capitolino le condotte contestate si riferiscono a delle gare di Champions League, la cui competenza è nelle mani della Control Ethics and Disciplinary Body della UEFA. Se il Torino dovesse avanzare pretese di vittoria a tavolino, Gentile chiederà dunque l’inammissibilità del club di Cairo al processo.
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