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Caso tamponi, Lotito cambia strategia davanti al Collegio di Garanzia del CONI

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TAMPONI LOTITO LAZIO – A dieci mesi abbondanti di distanza dai fatti contestati – parliamo del caso tamponi, e della gestione della Lazio sui casi Immobile, Strakosha e Leiva convocati per la gara contro il Torino del 1 novembre 2020 – oggi 7 settembre il Collegio di Garanzia del CONI è pronto a pronunciarsi. Le sentenze già espresse in secondo grado sono note: 12 mesi di inibizione al patron Lotito, ai quali vanno aggiunti i 3 mesi e 15 giorni di sanzioni accumulate nell’ultimo decennio per un totale di 15 mesi e 15 giorni. Anche per i medici Rodia e Pulcini fu pronunciata la stessa sentenza. Qualora oggi venisse anche solo confermata la condanna in appello – o comunque qualora questa superi i 12 mesi di stop – Lotito rischia la carica federale di Consigliere. Per questo il Presidente, come riporta il Corriere dello Sport oggi in edicola, avrebbe deciso di cambiare strategia.

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La strategia di Lotito

Fermo restando che oggi il Collegio del CONI ha la facoltà di rimandare la decisione agli organi di giustizia della FIGC, Lotito punta all’assoluzione piena sulla vicenda. O per lo meno ad uno sconto consistente della pena. Il vulcanico Presidente biancoceleste ha cambiato strategia, separando la sua difesa da quella dei dottori Rodia e Pulcini. La sua posizione oggi sarà trattata dal giurista Romano Vaccarella. L’avvocato Gentile continuerà ad assistere i due medici. Lotito potrà assistere al dibattimento ma senza poter intervenire.

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