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Con il tedesco svolta anche psicologica
IL CORRIERE DELLO SPORT (A.Maglie). La realtà è che la LAZIO ha un solo, vero uomo-squadra: KLOSE. Con lui in campo le cose cambiano non solo da un punto di vista tecnico e tattico, ma da un punto di vista più sottilmente psicologico…
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – A volte nel calcio non bisogna inventarsi grandi cose per riuscire a trovare la soluzione del problema. Come evidenzia Il Corriere dello Sport (A.Maglie), per trovare il bandolo della matassa a PETKOVIC è stato sufficente compiere una scelta semplicissima: far entrare KLOSE nella ripresa. La realtà è che la LAZIO ha un solo, vero uomo-squadra: il tedesco. Con lui in campo le cose cambiano. E non solo da un punto di vista tecnico e tattico, ma da un punto di vista più sottilmente psicologico. Sembra quasi che con lui sul terreno di gioco, i compagni si sentano più sicuri, tranquilli. Ieri PETKOVIC nel primo tempo ha provato a schierare una squadra riveduta ma che è stata imbrigliata nella furba e solida struttura difensiva del CAGLIARI. Il calcio è questione di moduli, di idee, di scelte ma alla fine dei giochi sono i campioni che fanno la differenza. KLOSE l’ha fatta perché i sedici metri sono il suo regno, il luogo in cui una palla vagante, un cross corretto inconsapevolente da una spalla di MURRU si trasforma nell’occasione giusta per spezzare l’equilibrio di una gara, per mettere il silenziatore a una contestazione latente che nasceva dalla frustrazione di una squadra che faticava maledettamente ad avvicinarsi in maniera pericolosa dalle parti di AGAZZI.
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