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ACCADDE OGGI. La Lazio batte l’Udinese e si scopre grande. La Roma, intanto, ne prende 7

ACCADDE OGGI –  Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

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LAZIO – 8 ottobre 1950. È la quinta giornata del campionato 1950-51 e la Lazio, dopo un avvio a rilento, batte in rimonta l’Udinese e si scopre grande. Contemporaneamente, i cugini giallorossi incassano sette sberle dalla Juventus. Già dal fischio d’inizio del Sig. Corallo, la compagine biancoceleste dimostra una certa predominanza, cogliendo anche un palo dopo pochissimi minuti. Ma al 12’ la partita sembra mettersi su binari storti: un errore di Sentimenti IV, infatti, spiana la strada a Rinaldi per il vantaggio ospite. La reazione è veemente e, soltanto due minuti più tardi, Cecconi rimette la Lazio in partita, sfruttando un tocco di un difensore friulano, che annulla la sua posizione di fuorigioco. Il match sembra in cassaforte al 39’, quando Flamini sfrutta un’uscita a vuoto del portiere Brandolini e segna il 2-1 laziale, ma sul fischio finale del primo tempo, Perissinotto gela lo “Stadio Torino” di Roma. Sembra un’altra partita amara, che lascerà spazio alle già numerose critiche piovute sui biancocelesti nelle giornate precedenti. In un secondo tempo del tutto apatico e privo di particolari emozioni, risulta decisiva la zampata dell’ungherese Hofling. Due punti in cascina ed una stagione che cambia faccia: chiuderà quarta, la Lazio, dietro soltanto alle tre big del Nord, conquistando la qualificazione alla Mitropa Cup (per l’eccezione, denominata Zentropa), mentre sull’altra sponde del Tevere si dovrà accettare l’amaro calice della Serie B.

STORIA – 8 ottobre 1939. Con il primo dei due decreti di Hitler, la Germania annette all’Impero grandi aree della Polonia occidentale, per un totale di 94 000 km² e 10 milioni di abitanti. Si tratta, nello specifico, dei Voivodati di Poznań e della Pomerania, oltre che gran parte di quelli di Łódź e di Varsavia, l’Alta Slesia e la città libera di Danzica. L’area polacca occupata fu affidata al Governatorato Generale, con capitale a Cracovia, che espulse immediatamente oltre 850 mila abitanti autoctoni, condannando a violente ripercussioni tutti gli altri (considerati “Untermensch”, cioè popolo inferiore) ed avviando un piano di ripopolamento teutonico nei nuovi territori.

SPORT – 8 ottobre 1957. Auguri speciali per i 60 anni di Antonio Cabrini, personaggio simbolo del terzo Mondiale conquistato dall’Italia sotto il cielo madrileno nel 1982, malgrado l’handicap del rigore sbagliato nei primi minuti della finale con la Germania. Cresciuto nelle giovanili della Cremonese, conquistò la stima di Boniperti dopo la grande annata 1975-76 vissuta con la maglia dell’Atalanta. In 13 anni di Juventus, Cabrini ha vinto tutto quello che un calciatore può vincere: 6 Scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa UEFA, una Coppa delle Coppe, una Coppa Intercontinentale ed una Supercoppa Europea. Concluse la sua carriera da calciatore, senza infamia e senza lode, nelle file del Bologna, per intraprendere poi, con alterne fortune, varie esperienze da allenatore, che lo portarono dalla Siria alla Nazionale Italiana Femminile.

Giordano Grassi

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