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Lazio, sai ancora essere bella: a Napoli sprazzi di biancoceleste
NAPOLI LAZIO RISULTATO – Il primo bel voto arriva al terzo compito in classe. E non è solo bello, ma bellissimo. Le prove svogliate, bizzose, quasi paradossali negli esami stagionali con Lecce e Genoa avevano già sollevato la parola bocciatura. La Lazio però, come uno studente intelligente che non si applica, al primo stimolo ha reagito. Eccome se l’ha fatto. La banda Sarri è andata a vincere al Maradona di Napoli mostrando soluzioni di gioco che dovranno per forza di cose essere investigate. A stupire sono stati soprattutto i nuovi. Kamada ha aperto il conto alla banca biancoceleste, incidendo direttamente sul risultato. L’impatto di Guendouzi, invece, è stato da calciatore di categoria superiore. E poi c’è stata la risposta dei vecchi, Luis Alberto e Felipe Anderson su tutti.
Napoli – Lazio, il risultato finale è 1-2: il racconto della sfida
Più Napoli nel primo tempo, Luis Alberto accende la luce
Sono proprio lo spagnolo e il brasiliano, il 7 e il 10, a trascinare la Lazio nel primo tempo. Sarri non cambia idee rispetto alle prime sortite, inserisce solo Hysaj al posto di Lazzari. E la squadra, all’inizio, sembra esattamente la stessa vista con Lecce e Genoa. Il “Maradona” spinge forte e Kvaratskhelia, all’esordio da titolare in campionato, fa il bello e cattivo tempo. La supremazia del Napoli è evidente. Al 20′ sono sette le conclusioni in porta dei padroni di casa, contro le zero degli ospiti. Due pericolosissime, sempre con il 77 georgiano.
La Lazio osserva, arroccata dietro al muro eretto da Provedel, Casale e Romagnoli. E, poi, come d’incanto passa in vantaggio. Il merito è tutto di Felipe Anderson e Luis Alberto. Il primo ha visto una cosa che i calciatori normali non vedono. Il secondo ha risposto depositando alle spalle di Meret un colpo di tacco che profumava di calcio.
Lo 0-1, tuttavia, dura poco. Centoventi secondi appena e il Napoli è già lì, a esultare con il proprio pubblico e rimettere il pallone al centro del campo. Le braccia al cielo sono quelle di Zielinski, abile, ma soprattutto fortunato, a depositare in rete un tiro rimpallato e deviato prima da Kamada e poi da Romagnoli.
La partita si scalda. La Lazio potrebbe punire in contropiede, ma Felipe Anderson dopo aver vestito i panni di Alberto Tomba sparacchia alle stelle il pallone del nuovo vantaggio. Il Napoli risponde con il solito Osimhen, ma Casale e Romagnoli paiono in serata di grazia. Così, tra giocate e scintille di ottimo calcio, le squadre vanno al riposo sul risultato di 1-1.
La Lazio governa il secondo tempo: Var onnipresente
La squadra di Maurizio Sarri, dopo il gol di Luis Alberto, ha capito di poter far male all’avversaria. E così inizia la ripresa a spron battuto. Fino a trovare il nuovo vantaggio, firmato Daichi Kamada. Uno scatenato Felipe Anderson, dopo aver aggirato Zielinski, serve a Luis Alberto un cioccolatino al limite dell’area; lo spagnolo, invece che scartarlo, finta e permette all’ex Eintracht Francoforte di incunearsi in area di rigore e portare a due le marcature della Lazio al Maradona.
La reazione del Napoli, di fatto, non c’è. Tanto che in due occasioni Immobile e compagni esultano per poi venir freddati dal Var. La prima al 67′, con Zaccagni che, imbeccato dall’esordiente Guendouzi, ha trafitto Meret dopo essere partito da posizione di fuorigioco. La seconda, al 71′, ha visto gli stessi protagonisti ma a ruoli inversi. A depositare in rete è stato Guendouzi. A far scattare l’allarme in sala moviola sempre il 20.
Passata la paura, comunque, i partenopei provano il forcing finale. Ma non basta. L’unica occasione degna di nota è arrivata a tempo praticamente scaduto. Ma Lindstrom l’ha spedita in curva a due passi dalla porta di Provedel, sancendo la seconda vittoria della Lazio in soli sei mesi a casa dei campioni d’Italia.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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