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26 maggio, in una partita la Coppa e la gloria. E Lulic entra nella leggenda
LAZIO ROMA 26 MAGGIO – Erano le 18 di cinque anni fa quando Orsato fischiava l’inizio della partita più importante nella storia della Lazio. Una partita destinata a cambiare per sempre la storia di questo club…
LAZIO ROMA 26 MAGGIO – Erano le 18 di cinque anni fa quando Orsato fischiava l’inizio della partita più importante nella storia della Lazio. Una partita destinata a cambiare per sempre la storia di questo club e, in modo negativo, anche la storia della Roma. Circa 50.000 spettatori all’Olimpico per vedere la finale che ha tenuto in fibrillazione l’intera Capitale prima e durante il match. In palio c’era tutto: Coppa, qualificazione all’Europa League e supremazia cittadina. Entrambe le squadre erano chiamate a riscattare un campionato non proprio esaltante e avevano l’opportunità di farlo in uno dei derby più sentiti e prestigiosi del mondo. La partita – come da copione – fu nervosa, ricca di foga agonistica e tensione, ma poco spettacolare. Insomma, una partita bloccata che entrambe le squadre avevano paura di perdere.
GOL LULIC SETTANTUNESIMO – L’azione decisiva – e indimenticabile – si svolge al settantunesimo minuto: sul lato sinistro del campo Mauri imbuca con un passaggio dei suoi per Candreva che si inserisce perfettamente in area di rigore, l’esterno romano mette in mezzo una palla bassa che Lobont respinge male e Lulic, a porta vuota, può solo mettere il pallone in rete facendo esplodere la parte biancoceleste dello stadio. E’ il gol che nessun laziale – e nessun romanista – dimenticherà mai. Un gol che entra di diritto nella storia del club biancoceleste. Al triplice fischio, tutto lo stadio si scioglie in un interminabile pianto; di gioia per i laziali, di disperazione per i romanisti. Gli uomini di Petkovic vanno a festeggiare sotto la Curva Nord, anche in quel caso – come sempre – il dodicesimo uomo in campo. Da lì inizia l’apoteosi biancoceleste per una vittoria indelebile, che resterà per sempre nella memoria di chi c’era e di chi non ha potuto esserci, ma era lì col cuore.
Da lì, inizia anche l’incubo dei tifosi giallorossi; il loro incubo peggiore.
S.D.B.
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