Bianchessi: “Per i giovani della Lazio il calcio deve essere al terzo posto. Prima famiglia e scuola”

GIOVANILI LAZIO BIANCHESSI – E’ uno dei volti nuovi di questa Lazio, arrivato in estate dal Milan, Mauro Bianchessi: meno appariscente di Nani o Leiva, ma il responsabile del Settore Giovanile biancoceleste sta portando alla causa il suo notevole contributo. In un’intervista rilasciata a ‘Lazio Style Radio’, ha spiegato qual è la filosofia della società, dimostrando che l’obiettivo della Lazio, punta a formare degli uomini, prima ancora che dei calciatori.

LA FORMAZIONE – “Ai ragazzi diciamo sempre che la scala dei valori comprende famiglia, scuola e poi calcio. La scuola è determinante ed importante ed è l’unica certezza che si ha a questa età ed oltre, mentre il calcio fatto seriamente può essere una seconda opportunità. Facciamo pressing alto sui ragazzi per far sì che studino e che vadano bene, la pagella è un dato importante sul loro proseguo della scuola e, soprattutto alle superiori, se non raggiungono la sufficienza vengono esclusi dalle partite, si alleneranno senza esser convocati. Questa è la realtà di oggi della Lazio, una società che tiene alla formazione dei ragazzi, non solo a livello calcistico, la scuola è una certezza e bisogna andare bene. Il calcio insegna le regole, la disciplina, il rispetto dell’avversario. Il calcio è bellissimo sotto tutte le sue forme, soprattutto il Settore Giovanile dove c’è ancora la genuinità e l’attaccamento alla maglia”.

I GENITORI – “C’è anche il rovescio della medaglia, ovvero, i genitori che creano troppe aspettative nei ragazzi. Il mio consiglio a tutte le famiglie, non solamente quelle della Lazio è quello di lasciare andare i ragazzi con le loro gambe, facendoli divertire, accettando le decisioni delle volte impopolari degli allenatori, che comunque fanno e cercano di fare il loro meglio per la squadra. Uno dei problemi del calcio italiano è che troppe famiglie vedono nei figli la soluzione dei loro problemi economici, creando troppe aspettative sul ragazzo, ma i giocatori sono tanti ed arriveranno pochi”.