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Keita a 360°: “Inzaghi mi ricorda Petkovic. Felipe e Ciro? Sono più forte di loro alla Play”
KEITA ZOOM NOTIZIE LAZIO – Il senegalese si racconta sul canale ufficiale della società….
KEITA ZOOM NOTIZIE LAZIO – Keita si racconta a Lazio Style Channel. L’esterno senegalese è stato il protagonista dello zoom, andato in onda sul canale ufficiale della società biancoceleste.
La sua infanzia e l’inizio al Barcelona:
“Giocavo da piccolo a calcio con gli amici per la strada. Da lì nasce la mia passione per questo sport. A 9 anni andai al Barcelona, il posto giusto per crescere e migliorare. Un giorno un anziano signore consigliò a mio padre di comprarmi delle scarpe nuove dato che sarei diventato un professionista. A quanto pare aveva ragione...”
Il prestito al Cornelia e l’arrivo alla Lazio:
“In quel periodo è nato il nuovo Keita. Quei mesi in prestito sono stati fondamentali per costruirmi il futuro. Poi sono arrivato nella Primavera della Lazio e abbiamo vinto uno Scudetto: è stato emozionante dato che l’anno prima lo avevamo perso contro l’Inter in finale. Piano piano ho cominciato ad allenarmi con la prima squadra ed ho dimostrato di essere all’altezza. Devo ringraziare Ederson ed il Tata Gonzalez che mi hanno aiutato ad inserirmi nello spogliatoio”.
L’esordio in prima squadra:
“Non potrò mai dimenticarmi quel giorno (15 settembre 2013). Avevo fatto tanti sacrifici per riuscire ad arrivare nel grande calcio. Alla prima da titolare in campionato riuscii a segnare contro il Parma, quello resta uno dei miei gol preferiti. Il più bello? Forse quello realizzato al Napoli, ma mi piace molto un altro fatto al Verona su assist di Klose”.
Cosa ti piace guardare del calcio?
“Mi piace osservare i giocatori forti come Ronaldinho, Eto’o e Messi, che ho visto da vicino. Per questo mi piace puntare l’uomo e fare tanti uno contro uno. Se fossi un tifoso pagherei per questo…”
Perchè indossi la maglia numero 14? Per Crujiff?
“No, sono più giovane e mi ricordo un altro giocatore con quel numero: Henry. Ma in verità perchè quando dovevo scegliere era libero e questo numero piaceva molto a mio fratello”.
I vari tecnici avuti alla Lazio:
“Bollini è stato il mio primo tecnico. Mi ha insegnato a non mollare mai, a scendere in campo sempre con la giusta rabbia agonistica. Petkovic mi ha dato serenità, mi diceva di rimanere tranquillo. Reja? Era più simile a Bollini, che intanto era diventato il suo vice. Poi ho imparato da Pioli, mentre Inzaghi mi ricorda Petkovic: mi lascia libero di fare in campo quello che mi riesce meglio”.
L’anno della Champions con Pioli:
“Siamo riusciti a riportare la gente allo stadio. Peccato che dopo siamo stati eliminati dal Leverkusen: contro di loro segnai anche un gol, fu una grande emozione segnare in una competizione così importante”.
Sei a conoscenza dei tuoi record?
“Si, ho scoperto di essere il giocatore più giovane della storia della Lazio a giocare un derby da titolare. Inoltre lo scorso aprile ho toccato quota 100 presenze in A: non male per un giovane come me”.
Sul fratello alla Sampdoria:
“Si trova molto bene lì, sta crescendo e mi somiglia molto. Ci sentiamo quasi tutti i giorni”.
Il tridente con Felipe Anderson ed Immobile:
“Ci troviamo bene insieme. In campo sono fortissimi e fuori sono dei bravi ragazzi. In campo ci intendiamo bene e non sono neanche male alla play station. Io, però, sono più forte. Contro Ciro non ho ancora giocato, aspetto che si integri meglio per batterlo, altrimenti si demoralizza (ride, ndr)”.
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